A scuola di emozioni: un metodo efficace per aiutare i bambini con autismo… e non solo!
Come aiutare un bambino autistico?
Il discorso è complesso, ed è necessario partire da concetti più generali per entrare nel merito della questione.
Da sempre risulta molto difficile definire cosa sia un’emozione.
Ancora oggi non esiste in letteratura una risposta definitiva e risolutiva alla domanda: “cos’è un’emozione?”, posta dallo scienziato William James nel 1884.
Potrebbe risultare più facile dire che cosa non sono le emozioni:
- Non sono un comportamento
- Non sono un il linguaggio che utilizziamo.
- Non sono un sentimento o un pensiero, poiché i pensieri sono veicolati da immagini e parole, mentre i sentimenti sono condizioni cognitivo-affettive durature dirette sia a se stessi che all’esterno.
Spesso le persone con autismo sono caratterizzate da una grave compromissione nella capacità di riconoscere e comprendere le emozioni proprie e degli altri. Diversi studi hanno evidenziato che questa difficoltà è presente fin dalla primissima infanzia e che caratterizza sia quegli autistici che sviluppano un grave deficit cognitivo sia in coloro che presentano un Q.I. nella norma.
Molti studiosi convengono che le emozioni sono un sistema complesso e dinamico costituito da più componenti interconnesse e interdipendenti tra di loro.
Riconoscere e comprendere le emozioni proprie e altrui aiuta ad agire in determinate situazioni, portando poi conseguentemente ad un comportamento. Le emozioni quindi attivano il soggetto rendendo più probabile un certo tipo di comportamento.
Le emozioni comunicano anche agli altri, che riescono a comprendere dai nostri comportamenti, dalla nostra postura, dall’espressione del nostro volto che cosa stiamo provando.
In aggiunta, I ricercatori hanno sottolineato l’importanza delle emozioni nell’apprendimento, che renderebbe maggiormente efficace il ricordare le informazioni apprese e conseguentemente la generalizzazione della risposta.
I bambini e gli adulti che frequentano i Centri BolleBlu o il CDD Spazio Autismo hanno bisogno di un vero e proprio training emotivo.
La Terapia cognitiva comportamentale è un valido alleato per aiutare i bambini con autismo a riconoscere le emozioni, le situazioni o gli stimoli che attivano una determinata emozione così come la loro gestione e l’utilizzo di strategie comportamentali idonee, per determinare la riduzione di comportamenti problematici o inadeguati.
A questo scopo, uno degli strumenti che viene utilizzato maggiormente nella terapia e trattamento psicoeducativo con bambini e ragazzi appartenenti allo spettro autistico è il CAT-Kit.
Il CAT-Kit viene utilizzato per:
- aumentare la consapevolezza tra pensieri, sentimenti e comportamento,
- per aumentare l’autoconsapevolezza e le competenze sociali.
L’utilizzo del CAT – Kit sul piano cognitivo aiuta a prendere maggiore consapevolezza di pensieri, impressioni, percezioni, atteggiamenti e risposte sia proprie che degli altri.
Affettivamente il suo scopo è quello di lavorare sui sentimenti, sulle emozioni, i sensi e la consapevolezza corporea.
Questo strumento è molto utile per aiutare il bambino o il ragazzo a:
- familiarizzare con le emozioni,
- imparare a nominarle,
- riconoscerle.
Serve a noi per capire quali possono essere le situazioni che attivano maggiormente certe emozioni. Si crea così un terreno comune dove bambino ed adulto possono comunicare in una lingua comune, permettendo di valutare l’intensità delle emozioni e ragionare sulle esperienze, sulle espressioni facciali ed aiutare il bambino a prendere in considerazione altri punti di vista differenti al suo.
La vita di tutti i giorni può essere, per una persona con autismo, difficile da comprendere; piena di sottointesi e di situazioni sempre nuove e complesse. Lo strumento CAT-kit serve per aumentare la gamma di comportamenti che possono essere utilizzati in alternativa a quelli che solitamente vengono agiti in situazioni critiche, per non mettere in atto comportamenti aggressivi o passivi e permettere al bambino un migliore adattamento sia con i pari (a scuola, in oratorio, durante le attività sportive) che con gli adulti (a casa, nei luoghi pubblici).
È impegno degli educatori dei centri per l’autismo di Cascina Bianca presentare e lavorare con questo strumento in terapia, a casa e a scuola, per aiutare il bambino con autismo o l’adulto a gestire rabbia, paura, ansia, tristezza e vergogna permettendogli una maggiore integrazione e un maggiore benessere soggettivo.