DIARI DI BORDO DEL CENTRO BOLLEBLU: SECONDA PUNTATA

Questo mese il centro BolleBlu di Milano, attraverso la penna degli operatori, ci ha raccontato alcuni sprazzi di lavoro con i bambini autistici.

Troverete il racconto della logopedista e dei terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva che attraverso le loro esperienze ci guidano alla scoperta di strategie.

Ecco così che diventiamo dei piccoli uccellini che volano sul soffitto delle stanze dei trattamenti, si posano sulle mensole e osservano l’interazione tra i bambini e gli operatori!

Buona lettura!

Diario di bordo del centro BolleBlu Milano

1. Storie sociali

“Per molti bambini autistici risulta difficoltoso comprendere e rispettare alcune regole sociali: nascono per aiutarli in questo scopo le storie sociali. Si tratta di testi con una struttura lineare in cui viene fornita una strategia comportamentale socialmente adeguata per affrontare situazioni della vita quotidiana, associando alle parole delle immagini per facilitarne la comprensione. Qui, per esempio, sto leggendo una storia sociale per aiutare i bambini a rispettare con serenità le scelte degli altri pari nel gioco.”

2. Lettere tridimensionali

“Oggi lavoriamo su manualità, stereognosia, abilità metafonologiche e grafemiche. Come? Toccando con mano! Prima ancora di arrivare all’uso della matita o del pennarello, mettiamo i bimbi nella condizione di imparare sperimentando, passando per il concreto, ovvero il tridimensionale. Ed ecco qua queste fantastiche letterine in didò. A come? Ape! Amico! Albero! Possiamo prendere un foglio e appoggiarci sopra la lettera creata, per poi scriverci accanto le altre letterine; in questo modo il bambino (anche prescolare) associa l’elemento visuo-grafico in posizione iniziale al suono iniziale A.”

3. Colori e abilità cognitivo linguistiche

Abilità cognitivo linguistiche. Cosa c’è di giallo nel mondo? Con questo compito chiediamo ai bambini di accedere al loro magazzino semantico-lessicale per riuscire a rievocare ciò che c’è di giallo nel mondo. Le banane sono gialle, non ne esistono blu; ma il mio zaino blu può essere giallo! Tutto è valido! Alleniamo anche l’abilità di fluenza lessicale, ovvero la capacità di rievocare quante più parole conosciamo che rispettino il criterio indicato, stimolando la memoria e l’accesso lessicale.”

4. Percorsi psicomotori

“Pronti partenza via. Con cerchi, coni, bastoni, materassi, tunnel si costruiscono dei percorsi psicomotori. La loro creazione ha un impatto positivo sui bambini con autismo; questo perché non solo aiutano la relazione del corpo con l’ambiente e il controllo posturale, ma aumentano e migliorano la loro capacità di attenzione a partecipazione alle attività.”

5. Specchi, disegni e movimenti della lingua

“Molti bambini hanno difficoltà ad articolare alcuni suoni della lingua italiana. Come aiutarli? Partiamo dal conoscersi, dallo scoprire come è fatta la nostra bocca. Cosa c’è nella nostra bocca?! La lingua, i denti, l’ugula, il palato… quante cose! Tutte quante ci aiutano ad emettere i suoni nel modo giusto, ma a volte la nostra lingua fa gli scherzi! Attraverso l’uso di uno specchio e il disegno, il bambino apprende queste informazioni, percepisce sempre più le proprie strutture e sarà per lui più facile provare a controllare i movimenti della lingua, fino ad arrivare a farlo in automatico.”

6. Categorizzare

“Oggi lavoriamo sulla capacità di categorizzazione. Cosa significa? Significa raggruppare secondo categorie logiche i concetti. Nella foto proponiamo ai bambini due cerchi e gli chiediamo di dividere la frutta dalla verdura, potremmo poi continuare a chiedere loro di trovare gli agrumi tra tutti i frutti. Categorizzare permette di dare un’etichetta di organizzare in “cassettini cerebrali” le parole che apprendiamo per poter meglio trovarle quando andremo ad usarle nel nostro eloquio, nonché per conoscere ed esplorare il mondo.”