I falsi miti sull’autismo: proviamo a leggerli con uno sguardo diverso

SocialConsapevolezza: per condividere consapevolezze e informazioni sull’autismo

In questi giorni abbiamo inaugurato una nuova rubrica su Facebook che si chiama: “SocialConsapevolezza”.

Che cos’è? Perché questo nome?

È una rubrica che vuole dare risalto alle nuove consapevolezze e informazioni che si sono raggiunte sull’autismo, andando a sfatare i falsi miti sulle caratteristiche delle persone autistiche stesse. Tutto ciò sta avvenendo soprattutto grazie alle persone autistiche che stanno facendo sentire la loro voce e il loro punto di vista sul funzionamento.

La loro visione, che è più vicina all’approccio bio-psico sociale può, ogni tanto, scontrarsi con quella medica.

Ovvero?

La visione medica tratta l’ autismo come un insieme di deficit, di sintomi, di compromissioni; secondo, invece, il modello sociale l’autismo è dato da una serie di differenze che portano gli individui a percepire e a elaborare il mondo e gli stimoli in maniera diversa.

Di seguito vi raccontiamo alcuni “falsi miti” che circolano ancora sull’autismo e che vorremmo provare a vedere secondo un’ottica diversa e partendo dal fatto che l’autismo sia un funzionamento cerebrale.

Falsi miti sull’autismo

  • “Persona autistica, non persona con autismo”

Anche noi fino a poco tempo fa utilizzavamo l’espressione “persona con autismo”, la terminologia diffusa era questa e ci sembrava corretta. Oggi non la usiamo più, perché? Perché la persona è autistica, non ha l’autismo. La persona autistica è una persona con funzionamento neurodiverso cerebrale. La neurodiversità indica la variabile cerebrale all’interno della popolazione: è la biodiversità umana. Cerchiamo di tenere sempre il focus sulla persona, ovvero su “Marco, Luigi, Anna e così via”.

  • “La persona autistica non prova emozioni”

Questa visione sull’autismo è molto datata e priva di fondamento teorico. La persona autistica prova emozioni, in quanto persona. Ogni persona ne prova in modo diverso e le gestisce in differenti modalità. Può, magari, capitare che abbia bisogno di un supporto per poterle incanalare meglio così da sentirsi meglio, ma questo non vuol dire non provarne.

  • “La persona autistica è un genio”

Alcuni film hanno portato ad avere una visione dell’autismo molto ancorata al cosiddetto “alto funzionamento”. Non è così. Ogni persona è diversa dall’altra ed essere autistico non significa automaticamente essere un genio. Ciò è sbagliato e pericoloso. Si parla di spettro autistico e di funzionamento unico e diverso. Ogni persona, infatti, è diversa e unica.

  • “La persona autistica non vuole il contatto fisico”

Ogni persona autistica è diversa dall’altra: c’è chi vuole costantemente il contatto fisico con un’altra persona, chi lo ricerca ogni tanto, chi lo evita o lo rifiuta. Bisogna conoscere la persona, relazionarsi con lei, non etichettarla nel falso mito.

I falsi miti proposti sono solo alcuni, ne esistono molti altri. Ciò che sarebbe utile fare come società è quello di aprire lo sguardo.